venerdì 21 ottobre 2011

Ghedaffi, le lacrime e i tagliagole


Ho appena visto il video in cui Ghedaffi, pochi attimi prima di essere ucciso, si asciuga le lacrime con il palmo della mano, mentre i ribelli liberatori e pacificatori della nazione, lo colpiscono con schiaffi sul volto insanguinato e pugni sul capo.
Meritava la morte Ghedaffi?
Sì. Meritava di morire.
Meritava lo scempio che di lui ne è stato fatto?
No. Non lo meritava. Né lui né nessun essere umano.
Era in stato confusionale, ferito, sanguinante, inerme. È stato pestato. È stato deriso. Ghedaffi non era una brava persona. Il volo Pan-Am, i civili di Misurata, di Tripoli e della Cirenaica, morti all’inizio della rivoluzione sotto i colpi delle sue truppe lealiste, sono lì a testimoniarlo. Ghedaffi era un criminale, un pazzo; meritava la morte: ma non quella. Ghedaffi era sotto un certo punto di vista il male, ma era anche un essere umano.
I rivoluzionari/ribelli che l’hanno linciato non sono certo migliori di lui. Non lo sono nemmeno dopo aver reso un servizio al loro paese, liberandolo da un dittatore folle che li ha vessati e tenuti nell’ignoranza per oltre quarant’anni.
Un tagliagole rimane un tagliagole anche se eroe rivoluzionario. 

Qui il video

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