Prévert, ateo allegro, deifica l'amore: quello di tutti i giorni. Per i bambini, per i vecchi, per le donne, per il vino, per i gatti, per le strade. Parigi, e la Francia in genere, sono il paradiso in terra, un paradiso dal quale dio e la religione sono banditi.
Gli scritti di Prévert sono la prova di quanto la penna sia più tagliente della spada. La satira politica, religiosa e sociale si mischia a versi degni di uno Shakespeare.
Parole è la raccolta più gioiosa, più “tenera”. Jacques Prévert è stato spesso definito poeta da strada. Io preferisco definirlo Poeta, punto.
E' la strada, nelle sue parole, a divenire poesia.
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