martedì 19 ottobre 2010

La Bibbia di Amiens di John Ruskin

Scoprii Ruskin grazie a Proust, circa 12 anni fa.
La Bibbia di Amiens, logicamente, parla e di Amiens (la Cattedrale) e della Bibbia.
Nel medioevo l’analfabetismo tra la gente del popolo era la regola; l’unico modo che avevano per leggere e conoscere la sacra scrittura, era, con la mediazione indiretta del clero, attraverso le pagine di pietra e di vetro policromo delle grandi cattedrali gotiche.
Ruskin descrive la cattedrale senza entrare in dispute teologiche: non ne aveva il motivo. Egli era un esteta, amava l’architettura e l’arte.
Mi sono avvicinato al libro temendo di non capirlo, di trovarlo noioso. Temevo, qualora lo avessi trovato poco piacevole, di imputare a Proust l’avermelo indirettamente consigliato.
Errore.
Ruskin graffia. Come lo scalpello dello sculture dedito ad intagliare nella pietra una figura mostruosa da installare in alto, sulla cattedrale, vicino al cielo, al paradiso. A Dio.
Se gli scultori e architetti del medioevo fecero in modo di poter far leggere le pietre di Amiens, Ruskin ha fatto in modo di farle parlare.
Un gran libro - non solo per i cultori d’architettura o arte.

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