martedì 5 aprile 2011

Storia di una Bocconiana

Sì, gente. Alleluia.
Ecco la verità. Alleluia.
Ecco. Alleluia.
In verità vi dico, aveva ragione San Paolo, il convertito sulla via di Damasco, quando diceva sicut transit gloria mundi.
Impariamo. Alleluia.

Lei, Nicole Minetti.  
Giovane, bella - molto bella - sensuale, sexy, tenera.
Gran bel corpo - secondo alcuni, persino una gran bella mente. Certo! Perché no, poi? Un bel corpo non può avere anche una bella mente, eh? Dico a voi, combriccola di comunisti, insufflati di nequizia. (cit)[1]
Del resto, la piccola Nicole si laurea alla Bocconi e parla diverse lingue…[2]
La bocconiana, un bel giorno, incontra la buona sorte.
Dove?
Ma in un  locale di Viale Como, a Milano. Così almeno ci dice vox populi. La buona sorte mette Nicole sulla strada di Nicola Savino, che la porta a Scorie, su Rai 2.
Hey, Rai 2, mica Telelombardia a fare pubblicità alla Diavolina, cribbio! Ma la buona sorte continua nella sua opera dispensatrice. In poco tempo, da Rai 2 passa ad Italia 1, famigerata anticamera delle camere di Arcore. Approda a Colorado Caffè, sempre con Savino. Nicole ringrazia, e mette da parte l’arte.
Purtroppo, però, come Policarpo tiranno di Samo, attira su di sé l’invidia irosa di qualche divinità rancorosa. Ed ecco la sfortuna, che a differenza della fortuna, cieca non è, anzi ci vede benissimo. La mala sorte spia da dietro l’angolo la dolce Nicole, la prende di mira, e le lancia strali forieri di cattivi auspici. Nicole diventa un’igienista orale.
Davvero? Come? Quando? Perché? Povera! Stella, mi dispiace. Che sfortuna! Poverina, e adesso.
Dio t’aiuti - quello vero, non quello autountosi.
Ma…
… ecco appunto un Dio. Quello degli sfigati, degli ultimi, delle macchiette, delle rifatte, delle tuttologhe alla Alba Parietti, vede e provvede: igienista orale, sì, ma del buon B.
E qui, la tenerissima Nicole, lascia la polvere che la plebe calpesta quotidianamente per elevarsi alle vette del monte Arcore.
È un’ottima igienista orale e in pochissimo tempo viene promossa sul campo, o sul lettino, dove pratica l’arte orale - dell’igiene, non siate maliziosi, okay?
La troviamo in Regione. Consigliera (?) Regionale. Siede vicino al Trota[3], quale onore, mio Dio.
Ma la sfortuna - ancora, nuovamente - quella gran puttana (qualcuno ha semplicemente pensato ad una forma di Nemesi) è sempre in agguato. All’orizzonte appare Ruby[4], la nipotina di Mubbarak, le ragazze dell’Olgettina[5], la Boccassini[6] e i telefoni cellulari troppo facilmente intercettabili.
Nicole trema, sbraita al telefono, maledice l’utilizzatore finale, lo accusa di essere il prodotto finale di una cena ben digerita.
E piange.
Povera Nicole, povera consigliera regionale.[7]
È proprio vero: SICUT TRANSIT GLORIA MUNDI















[1] Andrea Scanzi del Criminoso docet!
[2] Non tanto bene quanto la Ministra. Infatti tra ministero e consiglio regionale, ne passa parecchia.
[3] Trota è il simpatico nomignolo del figlio del leader della Lega Nord, Umberto Bossi. Il Trota, anch’egli consigliere regionale, è il classico esempio di come la meritocrazia sia praticata in Italia. Studente talentuoso, lascia un ricordo duraturo, indelebile, nella menta dei propri insegnanti, i quali, il giorno del diploma, lo salutarono con le lacrime agli occhi, non credendo possibile che il Trota se ne stesse realmente andando.
È un fulmine, un lampo a ciel sereno, un luce abbagliante. Dopo le scuole superiori, lo scranno di consigliere. Complimenti vivissimi.
[4] Sedicente nipote del ex presidente egiziano Hosni Mubarak, fuggita, ancora minorenne, dal convento carmelitano del monte Sinai per inseguire sogni di gloria nella Nuova Babilonia.
[5] Tentati dalla rima con Orgettina, siamo però costretti ad evitarla.
[6] Noto giudice mangia bambini della procura di Mosca-Milano.
[7] Una consigliera regionale percepisce uno stipendio superiore ai 11.ooo euro al mese. Compatiamola. Alleluia.

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